Il default, occorre il default - GZ
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By: GZ on Sabato 13 Agosto 2011 03:52
^Tangenti italiane ai talebani#http://espresso.repubblica.it/dettaglio/tangenti-italiane-ai-talebani/2158324^
Il default, occorre il default dell'Italia e prima arriva meglio è perchè è l'unico modo per fare in qualche modo pulizia. Se lo stato italiano non fallisce (nel senso che viene buttato fuori dall'euro con tutti i crac che ne seguono....) non smetteremo mai di sprecare, rubare e sprecare e fare i furbi.
Perchè l'Italia manda soldati a combattere in Afganistan ? Per pagare tangenti ai talebani sottobanco affinchè non gli sparino e si concentrino su francesi, tedeschi, inglesi, americani o polacchi che non le pagano. I contribuenti versano tasse in italia per far sì che i nostri soldati e ufficiali siano pagati per stare in Afganistan dai 5mila agli 8mila euro al mese (perchè è una missione rischiosa... anche se i marines prendono 1500 euro al mese), ma in aggiunta bisogna pagare anche il nemico sottobanco in modo che non rischino come gli altri alleati.
Per i governi avere morti in Afganistan è forse un poco controproducente e allora cosa costa allungare qualche milione di euro a guerriglieri afgani, tanto sono soldi pubblici, mica soldi loro. Ultimamente però avendo meno soldi ed essendo pressato dagli altri governi NATO che protestano da anni il governo italiano ha finalmente smesso di pagarle e i soldati italiani ora muoiono al ritmo degli altri. Anzi se noti di più perchè i talebani abituati a prendere soldi dagli italiani ora che hanno smesso per farli ricominciare si concentrano su di loro
Dopo questo ^ulteriore scandalo documentato dall'Espresso oggi che da anni paghiamo i talebani perchè ci lascino (in Afganistan) stare#http://espresso.repubblica.it/dettaglio/tangenti-italiane-ai-talebani/2158324^ è allucinante che nessuno provi a dire "ritiriamo i soldati". Persino al dibattito presidenziale repubblicano di ieri in USA il candidato che ha avuto più applausi e più voti nel sondaggio successivo è stato Ron Paul che ha detto basta spendere trilioni in guerre
In Libano negli anni '80 l'Italia mandò assieme alla Francia e Stati Uniti un contingente di soldati (per motivi incomprensibili) che scampò alle autobombe che capitarono ad americani e francesi grazie al fatto (come raccontato in dettaglio all'epoca dalla Fallaci in "Insciallah") che gli italiani curavano nei loro ospedali i combattenti musulmani (ma non quelli cristiani che non facevano terrorismo) e gli fornivano beni e medicinali e gli diedero alla fine pure l'intero ospedale in regalo invece di riportarlo. In Somalia gli italiani sempre per evitare guai, sembra stando alle testimonianze dei soldati americani sul campo, vedi "Black Hawk Down", facevano favori ai guerrigliei somali, così in cambio non gli sparavano. Probabilmente anche in quei casi passavano dei soldi. Abbiamo da sei anni ormai 3 mila soldati in Libano (mandati da D'Alema) e che la Finanziaria ovviamente non ha toccato, perchè senza il nostro esercito non ci sarebbe pace in medioriente
Il default, solo con un default (forse) la smetteremo
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^Tangenti italiane ai talebani#http://espresso.repubblica.it/dettaglio/tangenti-italiane-ai-talebani/2158324^
di Gianluca Di Feo e Stefania Maurizi
In Afghanistan mazzette ai guerriglieri per evitare attacchi contro i nostri soldati. I file di WikiLeaks rivelano: nel 2008 Bush disse a Silvio di finirla con i pagamenti. E da allora i caduti in missione sono quadruplicati. Ecco l'inchiesta de l'Espresso, rilanciata anche da The Times di Londra(12 agosto 2011)I soldati italiani in Afghanistan combattono, uccidono e muoiono. I bollettini di guerra sui nostri militari colpiti ormai sono quasi quotidiani: in due settimane ci sono stati due caduti e dieci feriti. Un tributo di sangue elevato, pari a quello degli altri eserciti occidentali impegnati contro i talebani in questa estate di fuoco. Ma fino a due anni fa le nostre perdite erano molto più basse, tanto da venire citate come prova di una voce che circolava in tutti i comandi della Nato: il governo di Roma paga i guerriglieri per evitare attacchi. Un'accusa sempre smentita dai ministri che adesso prende consistenza nei cablo segreti della diplomazia americana, ottenuti da WikiLeaks e pubblicati in esclusiva da "l'Espresso". Con una rivelazione fondamentale: nel giugno 2008 George W. Bush ha domandato personalmente a Silvio Berlusconi di farla finita con le tangenti ai miliziani fondamentalisti. Lo ha chiesto nel primo summit dopo il ritorno al potere del centrodestra, ottenendo "la promessa del Cavaliere ad andare a fondo nella questione".
I documenti riservati di Washington mostrano come il problema fosse diventato fondamentale per gli americani, che continuavano a ricevere rapporti dall'intelligence e dalle altre nazioni schierate in Afghanistan, sempre più insofferenti per la "scorciatoia" usata dagli italiani per pacificare le zone affidate al loro controllo. Secondo le informazioni raccolte dai nostri alleati, i "pagamenti per la protezione" servivano a sancire tregue tra le truppe di Roma e i guerriglieri nei territori più caldi. Dal 2008 in poi ci sono almeno quattro dossier della diplomazia statunitense che sollecitano interventi al massimo livello sul governo Berlusconi per stroncare il giro di mazzette. Fino all'estate 2009, quando con la prima grande offensiva della Folgore anche i nostri militari sono passati all'assalto dimostrando con le armi la nuova volontà bellica del centrodestra. Ma da allora anche il numero di bare avvolte nel tricolore è cominciato a crescere, sempre di più fino a quadruplicare: nei primi quattro anni erano state sei, negli ultimi due sono state 24 a cui vanno aggiunti oltre cento feriti. Un lungo elenco di uomini che si sono sacrificati per rendere credibile la nostra politica estera e contribuire al tentativo di dare sicurezza alle popolazioni afghane.
Il forte segnale degli Usa. Il primo dei file scoperti da WikiLeaks è dell'aprile 2008, alla vigilia delle elezioni che portarono alla vittoria del centrodestra, quando l'ambasciatore Ronald Spogli definisce la strategia verso il prossimo governo. A partire dalla priorità di ottenere un potenziamento del dispositivo in Afghanistan. "Sia Berlusconi che Veltroni saranno riluttanti ad esporre i soldati italiani a rischi più grandi. Faremo pressioni perché le truppe assumano un atteggiamento più attivo contro gli insorti. Daremo anche un forte segnale opponendoci all'abitudine del passato di pagare denaro per ottenere protezione e negoziare riscatti per la liberazione di persone rapite".
Quando il Cavaliere si insedia a Palazzo Chigi gli emissari di Washington cominciano subito a farsi sentire con decisione. Il 6 giugno, anniversario dello sbarco in Normandia, Spogli incontra il presidente del Consiglio e Gianni Letta per definire l'agenda dei colloqui con il presidente Bush. "L'ambasciatore ha detto a Berlusconi che continuiamo a ricevere fastidiosi resoconti sugli italiani che pagano i signori della guerra locali e altri combattenti. Berlusconi si è detto d'accordo che ciò vada fermato".
L'impegno del Cavaliere. Stando ai documenti ufficiali, nel successivo vertice con Bush "in merito alle accuse di pagamenti italiani ai leader degli insorti per evitare attacchi, Berlusconi ha promesso che andrà fino in fondo". Insorti è il termine con cui gli americani chiamano tutti i miliziani attivi in Afghanistan: fondamentalisti talebani, signori della guerra locali e terroristi di Al Qaeda.