By: Moderatore on Giovedì 27 Marzo 2003 13:17
--------Commenti ed Analisi Recenti su NOVUSPHARMA----------
--------------------da REPUBBLICA 24/03---------------------
Sia pure in mezzo a depressioni borsistiche e a lampi di guerra, la banca Tamburi & Associati ha continuato il suo lavoro mensile di analisi del Numtel, cioè del nostro piccolo Nasdaq. L’ultimo studio è piuttosto interessante perché sono usciti quasi tutti i dati delle società quotate al nostro mercatino tecnologico (44 in totale) e quindi comincia a essere possibile tirare le somme. Capire cioè come è andato il 2002 per le società che una volta si chiamavano «in rapida crescita» e che oggi invece ristagnano un pochino.
Tamburi & Associati rilevano, intanto, che a livello aggregato (sommando cioè tutti i dati di tutte le società) l’insieme del Numtel segna nel 2002 un certo progresso rispetto al 2001. Per quanto riguarda il fatturato, ad esempio, la crescita è stata di circa il 6 per cento. Si è passati dai poco più di 5,9 miliardi del 2001 ai 6,25 miliardi di euro del 2002. Non è moltissimo, ma ci dice che le aziende del Numtel sono vive e operano fra di noi. In realtà, si va a vedere nel dettaglio la tabella elaborata dalla Tamburi & Associati, si vede che le cose sono molto peggio di quello che il dato appena riportato poteva far pensare. Le società che hanno dovuto registrare un fatturato in diminuzione rispetto al 2001 sono ben 20, quasi la metà. E ci sono anche crolli del 152030 per cento e un caso (Chl, commercio elettronico) in cui il fatturato è sceso del 47 per cento. Ma c’è anche chi è andato indietro del 75 per cento (Inferentia). Insomma, come notano gli autori del rapporto anche le aziende del Numtel hanno dovuto fare i conti con la cattiva congiuntura del 2002 e quindi hanno dovuto registrare arretramenti nel giro d’affari.
In compenso, ci sono anche quelli che invece hanno fatto dei grandi balzi in avanti. Si tratta di exstartup che finalmente stanno entrando a regime o di aziende che lavorano in particolari settori. Non è un caso che il progresso maggiore, in termini di fatturato, sia quello di Novuspharma (+ 262 per cento).
-----------------da WEBSIM 28/02----------------------------
Novuspharma ha chiuso il 2002 con una perdita in linea con le previsioni e una posizione finanziaria netta positiva per 109,8 milioni di euro. In una nota, la società biotecnologica ricorda inoltre che nel corso del 2003 verrà avviata la fase I di sperimentazione del proprio composto Pixantrone in pazienti affetti da sclerosi multipla. Il Pixantrone è attualmente in fase III per il trattamento del linfoma non-Hodgkin indolente in combinazione con Rituxan e ha risultati ''incoraggianti'' negli studi di fase I/II in combinazione con altri agenti citotossici. Nel 2002 la perdita netta è salita a 32,1 milioni da 15,8 milioni, in linea con le previsioni della società. La posizione finanziaria netta è scesa a +109,8 milioni da 141,8 milioni del 2001.
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Ampi spazi di crescita
1) La strategia di Novuspharma prevede la gestione dei prodotti sino alla fase più avanzata del ciclo di sviluppo, allo scopo di consentire alla società di massimizzare i ricavi derivanti dalla concessione delle licenze.
2) Novuspharma considera strategico il settore dei citotossici e delle terapie innovative per la cura dei tumori. I citotossici e le terapie innovative hanno offerto negli ultimi anni i più elevati tassi di crescita tra i medicinali oncologici.
3) Nel settembre 2002 Novuspharma ha raggiunto un accordo con la tedesca Micromet per lo sviluppo di un nuovo composto: l'MT 201. Tale composto presenta le caratteristiche per diventare un vero e proprio blockbuster (prodotto di successo), con un fatturato potenziale al picco delle vendite di 1 mld Eu.
4) Il fatturato 2002 di Novuspharma è atteso a 4,2 mln Eu, l'Ebitda negativo per 35 mln Eu, il risultato d'esercizio in rosso per 34,1 mln Eu. A partire dal 2005 è atteso invece il raggiungimento di risultati positivi sia sul fronte dei margini che del risultato d'esercizio.
5) Riprendiamo la copertura su Novuspharma con una raccomandazione molto interessante e un prezzo obiettivo di 33 Eu (upside 65%).
ANALISI FONDAMENTALE
Dalla ricerca al mercato. La strategia di Novuspharma prevede la gestione dei propri prodotti sino alla fase più avanzata del ciclo di sviluppo, ovvero la procedura di esame da parte delle autorità sanitarie, prima della licenza per la produzione dei farmaci. Tale scelta ha lo scopo di consentire alla società di massimizzare i ricavi da milestone e royalty rispetto a quanto accadrebbe se i diritti fossero ceduti in una fase di sviluppo clinico precoce. Novuspharma punta inoltre ad ampliare il portafoglio prodotti ottenendo farmaci in licenza da grandi società farmaceutiche e biotech.
Focus sull'oncologia. Novuspharma considera strategico il settore dei citotossici e delle terapie innovative. Il mercato dei farmaci oncologici rappresenta oggi oltre il 5% del mercato farmaceutico mondiale. Il tumore rappresenta la seconda causa di morte nei paesi industrializzati. Le più recenti stime prevedono che entro il 2010 saranno 75 mln i cittadini affetti da una forma tumorale.
A partire dal 2005 Novuspharma dovrebbe invece chiudere l'esercizio in nero sia sul fronte dei margini (Ebitda margin atteso intorno al 60% del fatturato) che del risultato d'esercizio.
Corporate action? Il consensus stima che il 2003 sarà un anno di intense operazioni di fusioni e acquisizioni nel mercato delle biotecnologie. Negli ultimi mesi del 2002 si sono infatti moltiplicati i segnali in questo senso. Si può cominciare con la fusione tra Versicor e l'Italiana Bioserach (260 mln Eu di controvalore) e proseguire con l'accordo strategico da oltre 500 mln Eu stipulato recentemente tra Roche, leader mondiale nel campo oncologico, e l'inglese Antisoma.
Roche ha pagato una front up fees per rilevare i diritti dei 2 farmaci in sviluppo (uno in fase I e uno in fase III) pari alla capitalizzazione di Antisoma: 43 mln Eu, e si è impegnata a versare altri 500 mln Eu per i prossimi 5 anni a titolo di milestone (premio) al raggiungimento di determninati risultati di ricerca sul altri farmaci.
Secondo il consensus saranno le società biotech statunitensi e inglesi ad agire da predatori sulle aziende europee, in virtù della maggiore maturità sia sul piano industriale che finanziario. I paesi più interessanti sono la Germania e l'Italia. Riteniamo quindi che Novuspharma potrebbe essere un potenziale target per operazioni di fusione/acquisizione in virtù della propria solidità finanziaria e della qualità del portafoglio prodotti. Nelle nostro target non abbiamo comunque incluso un premio per l'ipotesi Opa.
Conclusioni. Novuspharma si presenta con un interessante mix tra elevate opportunità di crescita e potenziale difensivo di breve termine (capitalizzazione di poco superiore alla cassa). L'elevata disponibilità di risorse finanziarie offre un floor contro sensibili fluttuazioni dei prezzi. La qualità del portafoglio prodotti in fase di sviluppo (il potenziale blockbuster, MT 201) e l'atteso incasso, a breve, dei primi frutti del BBR 2778 aumentano invece la qualità e la visibilità sui margini, da noi attesi in forte crescita nei prossimi anni.
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