By: lutrom on Sabato 27 Dicembre 2014 21:17
Gano, hai ragione: il fatto è che uno dei mali dell'Italia credo sia l'INVIDIA (quindi il pidocchioso sfaticato si occupa molto se il suo vicino di casa che lavora come un somaro si fa la Mercedes, ma non gli importa se qualche megamiliardario in regime di monopolio aumenta i suoi guadagni del 10% annuo e paga di tasse l'1%: come puoi ben vedere questo atteggiamento è diffuso anche su questo forum, tra l'altro...).
Per quanto riguarda l'estensione del Jobs Act alla Pubblica amministrazione, è vero che quella #@#@@[;:-#]] della Madia dice che non è valido per la Pubblica Amministrazione, ma Ichino, uno dei padri dell'Act, dice che non è vero: http://www.corriere.it/economia/14_dicembre_27/ichino-licenziamenti-nuove-regole-valide-anche-gli-statali-b6f774d4-8da8-11e4-8076-7a871cc03684.shtml
Insomma iniziamo subito con le distinzioni ermeneutiche che renderanno la legge poco comprensibile, facile terreno per avvocati ed azzeccagarbugli (che così ingrasseranno alle spalle della Gloriosa e CRETINA classe operaia che si ostina a votare per l'ebetino e per il nano!!), insomma il contrario di quello che vorrebbe la sburocratizzazione (tanto osannata a parole dal megabugiardo ebetino).
MA, Gano, ti dirò, stando io dentro la PUbblica Amministrazione, che probabilmente è pure meglio se non si applica l'Act alla pubblica amministrazione: infatti per poter portare la qualità e la responsabilità nella Pubblica Amministrazione ci vuole proprio un cambiamento di paradigma e di regole alla base: infatti la privatizzazione nei rapporti di lavoro nella PUbblica Amministrazione ha portato più danni che altro (una cosa che va bene nel privato, calata senza correttivi nel pubblico spesso è solo un guaio): per esempio prima i dirigenti scolastici che avevano un docente che dava gravi problemi, chiamavano il Provveditorato che mandava un ispettore che di solito non faceva niente e metteva tutto a tacere; oggi la palla, invece, per molti aspetti resta nelle mani del dirigente (per i casi meno gravi), ma alla fine è interesse del preside FARE ANCORA MENO DI QUELLO CHE FACEVA L'ISPETTORE. Infatti se il dirigente fa la guerra ai fannulloni rischia grane e basta (denuncia per mobbing, ecc.), se non fa nulla sta bello in santa pace (o comunque ha meno rogne rispetto a chi si mette a fare la lotta ai fannulloni, a meno che non è demente che si mette a difendere qualche pedofilo violento, ma allora è un cretino, ieri, oggi e sempre).