By: lutrom on Sabato 11 Ottobre 2003 13:46
Il realismo di Zibordi può essere duro e magari non bello, ma è la realtà delle cose e della vita. Le teorie pacifiste, che sulla carta sono le più belle, poi, calate nella pratica spesso (non sempre, si badi, ma spesso), portano a catastrofi ben maggiori nella vita di milioni di persone. E' come la storia del medico "pietoso" che non tagliò la gamba del paziente: alla fine morì il paziente (e la gamba non fu salva); invece una iniziale sofferenza maggiore avrebbe salvato la vita del paziente (certo però avrebbe perso la gamba, ma tra i due mali...). Scusate se divago, ma questa è come la filosofia di Marx che è sicuramente un grande filosofo e dice anche cose bellissime: però mettere in pratica (almeno in parte) le sue idee ha portato ai risultati che abbiamo visto: cioè, secondo me, da un punto teorico e astratto Marx è da seguire, ma le sue teorie andrebbero applicate solo in un mondo teorico (dove cioè tutti i "buoni", cioè la classe operaia, facesse il proprio dovere solo perché è il proprio dovere e non per altri motivi, cioè fossere tutti "buoni" e basta; dall'altra parte tutti i "cattivi", cioè i padroni, dovrebbero essere cattivi e basta).
Non condivido invece del tutto Zibordi quando dice: "Anche a scuola dovrebbero insegnare che senza della gente che è andata a combattere prima a Lepanto intorno al 1560 e poi a Vienna ai primi del 1700 circa saremmo tutti musulmani oggi. Con i problemini di infibulazione, fustigazioni, jihaad e violenze assortite connesse all'avere gli Iman che dettano legge". Molto si è discusso e si discute da parte di storici e filosofi sul fatto se è la religione che crea l'uomo o viceversa: io personalmente credo che il problema non sia tanto il fatto che i musulmani hanno una religione che spinge (anche se non sempre) verso la guerra agli infedeli: il problema è che la loro società e la loro religione ad un certo punto non si sono più evolute come è successo alla maggior parte dei cristiani e al cristianesimo in generale (vedi i protestanti, ecc.): nell'alto Medioevo, intorno al 1000, e soprattutto un po' prima, i musulmani erano per tanti aspetti più evoluti di noi cristiani. Il fatto è che ad un certo punto qualcosa si è "ingrippato". Probabilmente ciò non è dovuto solo alla loro religione (il Nuovo Testamento è figlio del Vecchio, anche se non sempre il Vecchio implicherebbe il Nuovo, anzi talora implicherebbe quasi di più il Corano): si consideri che la "decadenza" dei musulmani (e degli Arabi) è stata parallela, tra l'altro, a quella della Repubblica di Venezia, perché le rotte commerciali si erano spostate dal Mediterraneo all'Atlantico. La scoperta del Nuovo Mondo è stata una cosa di grande importanza per l'Europa che poi ha iniziato a prendere la via dei mari e ad espandersi in tutto il pianeta: questo non ha favorito i ceti e le potenze più arretrate d'Europa, ceti e potenze che per questo motivo, e altri che sarebbe qui lungo affrontare, sono state favorite nei paesi islamici. Si consideri anche che ad un certo punto i Turchi Ottomani hanno preso il sopravvento su altri popoli ed etnie musulmane: purtroppo va detto che la cultura turca non brillava per "modernità". Col passare degli anni, poi, le differenze tra paesi cristiani e islamici si sono accentuate, fino ad arrivare ai nostri giorni. Si consideri che nell'Alto Medioevo i cristiani erano noti per la loro maggiore sporcizia rispetto ai musulmani, e così i medici cristiani erno noti a quelli dell'Islam per la loro ignoranza e per il ricorso a pratiche superstiziose derise dai medici dell'Islam.