L’ITALIA NELL’EURO HA PERSO UNA FETTA ENORME DI REDDITO. COME MAI NON LA SPAGNA ?
Un report del think tank tedesco Cep sui” vincitori (Germania e Olanda) e i vinti (Italia e Francia)” della moneta unica "oggi più controversa che mai" ha provato a quantificare quanto sarebbe stato alto il Pil se i Paesi non avessero introdotto l'euro. La Germania, dal 1999 al 2017 avrebbe guadagnato complessivamente 1.893 miliardi di euro, pari a circa 23.116 euro per abitante. Anche i Paesi Bassi hanno guadagnato circa 346 miliardi, e cioè 21mila euro pro capite. Nella maggior parte degli altri Stati si sarebbero registrate invece delle perdite: in Italia, lo Stato che più ne ha risentito, addirittura di 4,300 miliardi, una cifra strabiliante. Lo studio viene oggi attaccato dai prof. di economia pro-euro perchè la metodologia usata è di immaginare che l’economia italiana sia un misto di quella di paesi fuori dalla zona euro come lo UK e l’Australia e poi usare la crescita media del PIL del “mix” di paesi simili all’Italia per stimare come sarebbe andata fuori dall’Euro.
Per chi non lo sapesse però, in economia non esiste una metodologia standard come nelle scienze e si possono trovare approcci totalmente diversi e da qui discussioni infinite che lasciano il pubblico perplesso.
Proviamo a spiegare in modo più intuitivo cosa è successo. E’ un fatto che i paesi fuori dall’euro, in Europa come in Asia come in America sono cresciuti di più di queli nell’eurozona e nel caso dell’Italia che è collassata in una depressione perdendo il 20% della produzione industriale e l’8% circa del reddito procapite la differenza è clamorosa. I paesi di riferimento usati nello studio per simulare come sarebbe andata l’italia fuori dall’euro sono paesi che hanno in comune aver speso molto, paesi come lo UK e l’Australia in in cui la spesa per consumi e per costruzioni (legata al boom immobiliare) ha trainato l’economia, anche a costo di andare in deficit cronico con l’estero e di avere valute deboli. Inoltre sono paesi che hanno raddoppiato il debito pubblico dopo la crisi di Lehman del 2008 per tappare i buchi e anche proprio salvare le proprie banche. In questi paesi lo stato è stato molto generoso con il mercato immobiliare (in Australia regalava alle famiglie la cifra iniziale per ottenere il mutuo ad esempio e in UK ha messo centinaia di miliardi in garanzie e ricapitalizzazioni nelle banche). E le banche hanno continuato a pompare credito per immobili, il consumo e le imprese.
Ma non c’è bisogno di andare fuori dalla UE per trovare chi ha fatto quasi lo stesso. Noi vogliamo qui essere più obiettivi possibili e accogliere l’obiezione del “partito pro-euro” che dice: “come mai però la Spagna, che è nell’euro e in sud-europa come noi è andata molto meglio ?” Anche il report citato sopra in effetti mostra che mentre l’Italia avrebbe avuto una perdita colossale di reddito pro capite e PIL nei 20 anni dell’Euro la Spagna invece non ha avuto complessivamente danni (anche se è andata peggio dei paesi del Nord-Europa). RivolGiamoci allora agli economisti spagnoli per capire. Alcuni di questi notano che la chiave è nel “El Consumo Mas Alto” cioè nell’incremento della spesa per consumi che in Spagna si è ripresa molto bene, anche meglio che nel resto dell’Eurozona e molto meglio che in Italia.
Parliamo ad esempio di un incremento annuale del 4% negli ultimi tre anni, mentre l’Italia oscilla tra un 1,5% e 2% l’anno. Dato che nelle economie occidentali la spesa per consumi è più del 70% della variazione del PIL questo spiega largamente, più dell’export e degli investimenti, il fatto che il PIL della Spagna stia ancora crescendo intorno al 2%, meglio anche della Germania, e quello dell’Italia sia a zero (o sottozero cioè recessione)
Ecco qui un altro grafico tratto da un articolo di un economista spagnolo, Javier Jorrin su “El Confidential” il 20 febbraio che mostra, come indica il titolo dell’editoriale “la chiave della crescita dell’economia spagnola è nei consumi” ( La clave del crecimiento de la economía española está en el reparto de la renta)
Come si può facilmente intuire, il crollo degli investimenti in Spagna è stato dovuto a quello delle costruzioni e non si è ancora ripreso veramente, ma sono i consumi che hanno trainato e i consumi sono saliti più dei redditi da lavoro. Per chi prestasse fede invece a quanto abbia letto altrove sul fatto che gli spagnoli hannno aumentato di più la produttività e l’export di noi italiani ed è per questo che soffrono meno dell’Euro ecco quindi che in Spagna si riconosce che vanno meglio perchè spendono molto di più di noi.
Come mai ? Non inseriamo altri grafici, ma si può verificare che gli spagnoli hanno dimezzato il risparmio in % del reddito negli ultimi anni e hanno un debito privato (famiglie e imprese) che è molto più alto (era arrivato al 260% del PIL e tuttora è sul 210% del PIL contro un 169% del PIL dell’Italia). Come mai le banche gli fanno tanto credito ? Perchè in Spagna lo Stato ha aumentato dal 50% al 100% circa dal 2009 il debito pubblico, per tenere a galla a tutti i costi le banche e per non alzare le tasse anche se il deficit pubblico esplodeva fino all’8% o 10% del PIL:
Comunque la giri, sia che guardi alla spesa pubblica, al deficit, al debito privato e ai consumi, la Spagna ha pompato denaro nell’economia in tutti i modi e sia lo Stato tramite i deficit che erano sempre doppi dell’Italia che le famiglie tramite la spesa per consumi (finanziata largamente a credito) hanno speso di più.
Quello che gli economisti pro-euro nostrani non vogliono ammettere è che a parte la Germania che è un caso a sè, tutto il resto del mondo, che sia la Cina e il Giappone, lo UK o gli USa o l’Australia o la Spagna hanno pompato soldi nell’economia dopo la crisi del 2008, sia come deficit pubblico che come credito. L’Italia è invece l’unico paese che ha ridotto i deficit e lasciato che le banche tagliassero il credito alle imprese da 910 a 685 miliardi facendone fallire tante e facendo crollare la produzione.
Sia lo studio di questo think tank tedesco Cep di cui si parla, che i dati che abbiamo mostrato con l’esempio della Spagna indicano una cosa: l’Italia ha sofferto di una riduzione del denaro che circola nell’economia. Il think tank tedesco Cep indica che potevamo fare come l’Australia o lo UK e non perdere centinaia di miliardi di PIL. L’esempio della Spagna la stessa cosa. La Germania con l’Euro gode di un cambio molto sottovalutato, 1,12$ invece di 1,50$ che avrebbe con il marco e questo stimola la sua economia. Inoltre, come abbiamo spiegato in precedenti articoli, ha un sistema di banche pubbliche locali che non è soggetto ai vincoli UE e ha continuato a erogare credito ignorando la crisi globale
Anche questi studi mostrano che il problema fondamentale della Depressione economica dell’Italia è la scarsità di moneta, di denaro che circola sotto forma di credito o moneta (emessa dallo Stato).